La malattia oncologica può essere considerata un evento fortemente traumatico per la persona che lo vive e per i familiari. La malattia colpisce l’identità personale, la sfera psico-emotiva, le relazioni affettive e sociali. Si ha un cambiamento nel modo di percepire e sentire il corpo, il mondo, le relazioni interpersonali. Ci si trova completamente persi nei pensieri, nelle preoccupazioni, il futuro appare limitato, catastrofico e angoscioso. Si vive costantemente tra rimuginii, paure, angosce, senso di solitudine, impotenza, agitazione, rabbia, senso di incertezza, frustrazione, confusione. Anche la famiglia vive in un turbinio di emozioni, ruoli da ridefinire, scelte pratiche da affrontare. Il cancro, dunque, è un momento di vita destabilizzante, rompe equilibri e progettualità di vita che possono portare allo sviluppo di Disturbi d’Ansia, Disturbi dell’Umore, Disturbo Post Traumatico da Stress.
Il trattamento EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing – Desensibilizzazione e rielaborazione tramite i movimenti oculari) permette di trattare il malessere psicologico delle persone coinvolte nella malattia oncologica. Agisce su ricordi traumatici, e consente di rielaborare pensieri, immagini, sensazioni ed emozioni intrusive connessi alla malattia, oltre che sulle esperienze traumatiche del passato.
Questo rinforza sia nel paziente che nei familiari, le risorse personali in modo da fronteggiare in maniera positiva le varie fasi della malattia (diagnosi, intervento, trattamenti, esami medici).
Il presupposto fondamentale dell’EMDR è che il cervello tende ad auto-regolarsi e i ricordi disturbanti, immagazzinati nella nostra mente in modo disfunzionale e non elaborati, possono essere liberati. Questo metodo può essere applicato nel supporto ai pazienti, ai familiari e al personale medico.
Dott.ssa Raffaela Massa