Ad una festa di compleanno di un amico di mio figlio, il quinto compleanno per l’esattezza, arriva finalmente il momento di scartare i regali. Per un caso fortuito mi trovo in prima fila seduta comodamente al tavolo dello scartamento. Avevo davanti tutti i ragazzini bramosi di curiosità e voglia che quei regali fossero possibilmente condivisibili.
La mia attenzione la prende una bambina, minuta, molto acuta e chiaramente in prima fila anche lei testimone dello scartamento
Parte la solita canzoncina d’incitamento:”Scarta la carta! Scarta la carta!” In mezzo a quel coro sento la bambina dire alla compagna accanto :”Io resto qui e guardo i regali, perché spero che qualcuno gli abbia fatto per sbaglio un regalo da femmina che lui non usa e quindi regala a me!”
L’altra bimba incredula le dice cercando di riportarla al triste reale:” Ma guarda che sono tutti regali da maschi!”
– Si ma io ci spero!
-E’ impossibile che qualcuno abbia sbagliato!
Allora con un tono di voce più risoluto, sguardo deciso e avvicinamento al viso della compagna grida : “Sì ma io ci SPERO!!!”
L’altra si zittisce di fronte a tanta forza.
Ecco dentro di me rido a crepapelle di fronte a questa scena… Ma poi penso..
I bambini sono dei grandi saggi, riescono sempre ad insegnare qualcosa agli adulti.
Questo è un messaggio di speranza, una speranza cieca, sfacciata e senza ritegno, una speranza delirante e priva di ogni ragione. “Una speranza vana” direbbe un genitore, un adulto assennato. “Sperare cose impossibili è da sciocchi, poi la delusione attanaglia il domani.”
Ora per un momento vorrei che spegneste dentro di voi quella voce assennata, quel raziocinio lucido, e che vi metteste nei panni di quella bimba che spera l’inverosimile. La speranza ci obbliga a pensare ad un futuro forse, solo forse possibile e nello stesso tempo alla delusione che ne comporta la mancata realizzazione. Provate a rimanere nell’istante dell’immaginario sognato, rimanete lì, sognate anche i particolari fatelo diventare il più reale possibile e poi restate lì.
Sì, molto probabilmente sarà tutta una stupida fantasia, ma in quell’istante siete lì, avete visto, assaporato e generato un mondo parallelo.
Poi chiaramente ritornerete al vostro quotidiano, ma una parte di voi ha visto, sentito, percepito come potrebbe essere se solo…
Credere nei sogni, comporta carattere, immaginazione e tanto, tanto coraggio, ma quello i ragazzini ne hanno da vendere anche ad adulti scettici che hanno difficoltà a lasciarsi andare alla fantasia.
E voi li avete gli occhi per vedere i venditori di coraggio?
Vi auguro Buone Vacanze, una buona vista, e non smettere mai di sperare.
Dott.ssa Caterina Borghini, Terapeuta Familiare